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Irregolarità sul luogo di lavoro

Whistleblowing Compliance Illeciti ANAC segnalazione sanzioni

A partire dal 17 dicembre, è stata estesa alle imprese da 50 a 249 dipendenti la disciplina whistleblowing, strumento di compliance aziendale con lo scopo di segnalare illeciti sul luogo di lavoro, in modo riservato e protetto. La disciplina è volta a garantire la libertà di espressione e d'informazione, come a contrastare e prevenire la corruzione e cattiva amministrazione nel settore pubblico e privato.

Le aziende hanno dovuto istituire un canale digitale interno al fine di raccogliere le denunce e la documentazione di chi segnala, assicurando riservatezza sull'identità del segnalante stesso. In caso di mancato riscontro sulla segnalazione o in caso in cui il segnalante sia convinto che la segnalazione possa presentare rischi come la ritorsione, o, ancora quando si pensa che l'illecito possa costituire un pericolo per l'interesse pubblico, la segnalazione può essere trasmessa all'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).

All'ANAC - Autorità Nazionale Anticorruzione - si ricorre quindi solo in un secondo momento. L'Autorità raccoglie la segnalazione, verifica e, se necessario, interviene.

In base al decreto n.24/2023, art.21, sanzioni da 10mila a 50mila euro sono previste quando non sono stati istituiti canali di segnalazione.

I whistleblower, nel pubblico e ora anche nel privato, che segnalano illeciti o illegalità di interesse generale di cui siano venuti a conoscenza sul luogo di lavoro, stanno conquistando spazio anche nel nostro paese.

Giuseppe Busia - Presidente ANAC

Dove non si riscontrano comportamenti ritorsivi, la protezione del segnalante viene meno. Questo perchè la verifica dell'ANAC è finalizzata a verificare se l'azienda abbia adottato misure punitive nei confronti del whistleblower, e se la segnalazione stessa fosse finalizzata alla creazione di un alibi o scudo rispetto a sanzioni imminenti.

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