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Lavorare da ogni dove: il futuro del lavoro da remoto

L’ultimo anno, a causa della pandemia e dell’emergenza sanitaria, è stato fortemente caratterizzato a livello lavorativo dall’utilizzo dello smart working nelle aziende, con tutte le differenze che ne sono derivate tra le organizzazioni preparate a questo nuovo scenario e quelle, invece, travolte dalle circostanze.

Tecnologia e competenze, infatti, si sono rivelati i due principali fattori di guida dello smart working, evidenziando un evidente vantaggio per le realtà che già avevano adottato questo modello in precedenza.

Anche per queste realtà, tuttavia, stanno emergendo difficoltà e problematiche legate in particolare agli spazi, alla sfera personale e alle abitudini dei lavoratori; problematiche che impongono oggi un nuovo approccio e un nuovo sguardo nei confronti dello smart working.

È un’idea condivisa anche da Livio Pomi, CEO di EcosAgile, software house specializzata nell’HR Tech e Innovation management.
“Lo Smart working per fronteggiare l’emergenza si è reso insostituibile, ma già si delinea un’organizzazione del lavoro più flessibile e agile, un approccio “ibrido” del lavoro, tra attività da remoto e in presenza e, per questo, la suite di EcosAgile include anche la gestione degli accessi in azienda in sicurezza, con termo scanner, timbra cartellini contactless, prenotazione delle postazioni di lavoro e dei workspace, per garantire lo svolgimento delle attività in sede nel rispetto dei protocolli sanitari.”